Con l’auspicio, per la gente irpina, che dal 1° agosto si possa, una volta e per tutte, tornare a fare il tifo per una squadra di calcio e non per un pool di avvocati: ormai triste e consolidata consuetudine. Tuttavia alla fine sono i toscani a spuntarla per tre punti di differenza (non mancano le polemiche a distanza per l’esito della partita decisiva Treviso-Livorno) e lo Spezia, sfiancato dal lungo duello a distanza con gli amaranto, è clamorosamente eliminato ai play-off dalla più brillante Triestina. Lo Spezia sprofonda così in Promozione Regionale; gli aquilotti sono costretti a giocare contro le compagini rionali cittadine e raccolgono solo un misero quarto posto: è il momento più buio della storia societaria. Lo Spezia ha festeggiato nel 2006 il centenario della sua fondazione: allo scopo di celebrare questa ricorrenza la società e le autorità cittadine hanno organizzato numerose iniziative. Nel 1960 continua la crisi in cui si trova il vertice societario già da un anno, vengono ceduti alcuni pezzi pregiati della squadra ma il «Picco» è ancora un terreno difficile da espugnare e lo Spezia riesce a classificarsi settimo nel campionato del 1960-1961. L’anno successivo la situazione della società si fa ancora più tragica, mancano addirittura i soldi per l’iscrizione al campionato; la Lega ammette ugualmente lo Spezia al torneo imponendo la nomina di un Commissario per il controllo della contabilità.

L’annata successiva, quella del 2001-02, è una delle più belle ed emozionanti nella storia dello Spezia anche se non si conclude con quella che sarebbe stata una meritata promozione in Serie B. Gli aquilotti infatti rinforzano ulteriormente la rosa con giocatori del calibro di Pisano, Buso e Caverzan e disputano un campionato di vertice che si risolve in un testa a testa con il Livorno. Dopo il buon campionato del 1994-1995, nella stagione 1995-1996 lo Spezia, reduce da un fallimento societario che portò alla creazione dello Spezia Calcio 1906 che riuscì a evitare la radiazione, è di nuovo costretto ai play-out per ottenere la salvezza, questa volta vinti a spese della Pro Sesto. Discorso a parte per la divisa bianca rossocrociata della stagione 2007-2008, che ebbe un chiaro intento celebrativo in vista del centenario del club. La prima metà degli anni 1970 vede lo Spezia protagonista di una lunga serie di anonimi campionati di centro classifica; poche sono le novità nel parco giocatori: uomini come Motto, Bonanni, Memo, Giulietti, Biloni, maglie da calcio vintage vestono la maglia bianca per molti anni consecutivi e gli unici scontri di interesse per il pubblico diventano i classici derbies con le squadre toscane ed emiliane. In occasione della prima partita disputata nell’anno 2006, ovvero l’incontro casalingo con la Pro Patria, lo Spezia ha indossato una divisa celebrativa, costituita da una maglia bianca con banda diagonale nera e priva di sponsor.

In alcuni casi, ti verrà richiesto di pagare i dazi e le tasse prima dell’arrivo delle merci. A poche giornate dalla fine la promozione sembra ormai cosa fatta, ma i risultati delle ultime partite e una rosa forse un po’ troppo ridotta costringono gli aquilotti a giocarsi tutto all’ultima giornata sul campo della Lucchese. A seguire il Nottingham Forest (di cui appare il logo in fiamme) e il Brentford, il cui stemma si associa alla distruzione delle api. Con la radiazione del 2024, la nuova proprietà incarica l’agenzia di comunicazione Wema & Supernova di realizzare un nuovo logo. Per la stagione 2005-2006 la squadra ha adottato il nuovo stemma sociale con decorazioni dorate, e anche le maglie da gioco hanno riportato la numerazione con cifre color oro. Nel 1976-1977 invece lo Spezia ottiene un terzo posto, grazie anche al sistema di gioco fornito dal nuovo allenatore Nedo Sonetti assistito dal suo secondo Franco Scoglio: i bianchi chiudono alle spalle di Pistoiese e Parma.

Il vero cambiamento arriva nel 1999-2000, allorquando la proprietà passa nelle mani di quattro imprenditori milanesi: Rocci, Trevisan, Viganò e Zanoli, i quali realizzano una squadra assai competitiva, una vera e propria corazzata per la Serie C2. Nel 1950-1951 infatti lo Spezia abbandona dopo dieci anni la Serie B, categoria che non rivedrà più per oltre mezzo secolo. «Con una differenza sostanziale, le altre erano seconde maglie, la Kombat 2019 è una prima maglia che abbiamo realizzato nel rispetto dei tifosi e dei colori tradizionali del Napoli, però con un forte elemento di innovazione e di riconoscibilità. Company, Massimo Osti, mai messa in produzione prima. Dopo vari anni l’imprenditore Zanoli è lasciato solo dai suoi soci e solamente l’ingresso dell’Inter di Massimo Moratti (rappresentato da Ernesto Paolillo) nella società salva le casse societarie da una possibile bancarotta. “Sì. Abbiamo già cominciato a parlare con i vari profili. Approdano in riva al Golfo giovani promesse come Budel e Zaccardo, che vanno a completare una rosa già molto competitiva.

Por Ramón