La prima: un calcio di punizione al 94° minuto (qua al minuto 3.33) che salva i suoi dalla sconfitta sul campo amico contro il Grosseto. Io continuo a lavorare al meglio che posso, poi si vedrà», dice Florenzi al suo amico Emanuele, l’attore. » Florenzi torna a vestire la maglia giallorossa con un contratto da trentamila euro l’anno, quello da settore giovanile. E anche di Florenzi. L’anno scorso ho fatto bene, anche adesso sto facendo bene. C’è un video in cui si capisce bene di cosa parliamo quando parliamo di applicazione indefessa e capacità di autogestione della fatica. Infatti, in alcune parti i quadrati non ci sono, sembra più un errore che una cosa voluta. È una storia che circola anche in altre versioni, sempre col padre nella parte di chi s’arrabbia e qualcuno che gli difende il figlio. In una versione particolarmente colorita il padre chiude lo scambio di battute con un «Aò je le potrò dì le parolacce a mi’ fijo?
Alberto De Rossi, ignorando che quell’uomo baffuto sia il padre di Florenzi, ci comincia a litigare prendendo le difese del figlio. Alberto Orsini, La Libia ai tempi dell’Aquila Calcio. Stefano Iasilli, Giancarlo Filiani e Attilio Oddone, Il rosso e il blu, un secolo di calcio a Potenza. Sorge sul luogo di due precedenti edifici, rispettivamente del XIV e XVI secolo. Durante questo servizio ho potuto toccare con mano la storia della grande Serie A del secolo passato; ho potuto sentire la ruvidità delle mitiche lanette, ho visto la sapienza degli artigiani che le realizzavano, ho conosciuto loghi nuovi e sponsor tecnici quasi dimenticati (N2, ma anche la grande NR che al tempo primeggiava per qualità). Per i tifosi arditi e affascinati dalla storia del calcio, le maglie da calcio santo sono l’opzione perfetta. Nel 1976 per la prima volta non si qualificò per la fase finale dell’europeo malgrado avesse come commissario tecnico Valerij Lobanovs’kyj, tecnico della Dinamo Kiev che lasciò la Nazionale dopo l’insuccesso; vinse il girone di qualificazione ma fu eliminata in primavera nel doppio confronto dei quarti dalla Cecoslovacchia, che si sarebbe assicurata il titolo nella fase finale disputata in Jugoslavia. Uno dei kit che i tifosi amano fin dalla prima ora dal lancio.
Mai dire Grande Fratello Show è stato un programma televisivo condotto in diretta dalla Gialappa’s Band, il Mago Forest e Lola Ponce, in onda dal 24 febbraio al 28 aprile 2009. La trasmissione, in onda ogni martedì dalle 22:10 alle 23:55, prende in giro, come al solito, il reality di Canale 5 oltre a proporre sketch del proprio cast di comici. Non nella Rete. In tribuna quel giorno c’erano sia suo fratello che papà Luigi. Delle undici reti per il Crotone, sei sono frutto dell’esatta fotocopia di due precisi tipi di azione: inserimento in area senza palla, colpo di testa, rete; oppure inserimento in area sulla sponda d’un compagno, tiro in diagonale a incrociare, rete. Perde alcune partite in venti minuti; altre in rimonta dopo esser stata in vantaggio di due reti. Le rimanenti cinque sono tre gran rasoiate da fuori area, altra sua caratteristica, e due vere perle, entrambe messe a segno a cavallo del suo ventesimo compleanno. Tre giorni dopo il derby, Prandelli lo convoca in Nazionale.
Su tre pareti sono incisi nomi e cognomi dei reclusi magliesi e dei casali vicini del periodo compreso dal 1601 al 1669. Del 21 luglio 1629 è l’iscrizione che ricorda due scomunicati che invano si erano rifugiati nel convento dei Francescani. L’annata vittoriosa dei rossoverdi, che pure non ha portato al primato nella classifica sul campo, ha anche riscoperto il feeling col pubblico del Liberati che, con una media di 5.316 spettatori a partita, ha spinto al successo la squadra. Nell’estate del 2012 “Er Proggetto” è già naufragato e sulla panchina giallorossa torna, accolto come un guru dai media e dai tifosi, Zdeněk Zeman. Sulla panchina subentra Aurelio Andreazzoli, vice di Spalletti nella Roma più spettacolare e meglio attrezzata degli ultimi anni. Dopo Milano la Roma vince poco, e convince altrettanto. Alla seconda di campionato la Roma è impegnata sul campo di San Siro, contro l’Inter. CAMPO DI GIOCO DELLA SOCIETA’ A.S. Entri in campo e pensi: “mi butto, vado”.