La straordinaria storia di un uomo nato in un luogo sbagliato nel momento sbagliato e di un allenatore che cambiò per sempre il modo di giocare a calcio. «Sullo sfondo delle leggi razziali e dell’Olocausto, portiamo in scena la storia di un uomo prima ancora che di un allenatore – spiega l’attrice Federica Ruggero – Uno spettacolo sui valori dello sport, del calcio, ma soprattutto sui valori della vita». Modello sobrio e pulito come la prima maglia ma totalmente nuova in fatto di colore. Modello per l’occasione per la presentazione della nuova divisa dei portieri Stefano Russo. La seconda costituisce la vera novità della presentazione. Più particolari invece la seconda e la terza maglia, con uno strano mix tra rosso, bianco e blu. Nel solco della tradizione la prima divisa ripropone l’ormai classico disegno crociato ma si presenta rinnovata nel modello e nei particolari. Rinnovato il font, i numeri presenteranno all’interno un piccolo scudetto del club crociato. Negli anni ’30, appena 34enne, vinse lo scudetto con l’Inter, allora denominata Ambrosiana per ragioni politiche, e divenne l’allenatore più giovane a vincere il campionato italiano. Negli anni successivi fu modificata la linea guida della federazione argentina, che non impose iscrizioni obbligatorie, ma vietò ai propri tesserati di partecipare alle attività della Confederación Argentina de Fútbol de Salón (CAFS).
Adidas è l’unico brand ad aver mantenuto il numero di club rappresentati sempre superiore a 10 (12 nel 1992, 11 nel 2004, 10 in questa stagione) nonostante abbia cambiato quasi tutti i propri club negli anni. A stretto giro è arrivata però la nuova replica della società nerazzurra: «La posizione della Tesorino – si legge in una nota – lascia esterrefatti. I fatti reali sono altri e potranno essere dimostrati ampiamente nelle opportune sedi giudiziarie. Il contratto a cui ha fatto riferimento la Società Tesorino è solo l’integrazione di un precedente contratto che presentava scadenze di pagamento mai onorate e che la stessa società ha chiesto, a più riprese, di poter posticipare senza mai dimostrare, con i fatti, la buona volontà di adempiere ma mettendo in atto mere tattiche dilatorie e pretestuose. Il Pisa Sporting Club, nonostante ciò, ha continuato a tenere esposto il marchio Tesorino fino a dicembre, quando scadevano i tempi previsti dalle nostre ulteriori dilazioni concesse». A scovare quel vecchio articolo, che in poche ore ieri pomeriggio ha fatto il giro del web, Dagospia.
Per Errea presente il patron Angelo Gandolfi e il responsabile marketing Luca Carra. Per Navigare presente il presidente Massimo Brunetti. Ad aprire la serata il presidente del CCPC Angelo Manfredini accompagnato da Giorgio Iotti e Bruno Bia. E’ da tre anni che seguiamo il Parma e siamo felici della collaborazione con il club – ha detto il presidente di Navigare Massimo Brunetti – . Vorrei ribadire la nostra soddisfazione e il nostra felicità di essere ancora a fianco del Parma Calcio che rappresenta la squadra della nostra città e con cui abbiamo da poco rinnovato il contratto fino al 2015 – ha dichiarato il patron di Errea Angelo Gandolfi – . Il legale incaricato da Tesorino spiega che «il pagamento non poteva essere preteso perché ancora da scadere». Ma, presumibilmente, non dovevano essere pochi euro. «Mettendo in fila le contestazioni scriveva Corrado Zunino l’Agenzia delle entrate ha scoperto che dai contenziosi aperti con 32 personalità conosciute e residenti fittiziamente nel Principato sono rientrati oltre 80 milioni di euro.
E ancora: «La società Pisa Calcio ha inadempiuto ad una sua precisa prestazione, cioè quella di far giocare i calciatori con il logo Tesorino. Per questo motivo, abbiamo comunicato alla società calcistica la risoluzione da ogni accordo in corso con richiesta dei danni aggravati dalla diffamazione a mezzo stampa, danni che sono quantificati in 250mila euro». Elegante e grintosa, la seconda divisa presenta nel mezzo un motivo giallo-blu profilato di bianco con al centro lo scudetto. Per anni dimenticato a causa del suo triste epilogo, il suo nome viene riportato alla luce nel 2007 dal giornalista sportivo Matteo Marani nel romanzo “Dallo scudetto ad Auschwitz: vita e morte di Arpad Weisz, allenatore ebreo”. Nel pezzo si ricordava il caso più eclatante, quello di Luciano Pavarotti, morto, all’epoca, alcuni mesi prima, a settembre del 2007. Quindi gli altri vip. 1934-35 – 11º nel girone A della 2ª Divisione Lombarda, retrocede in 2ª Divisione (ex 3ª Divisione). Sulle fianchette laterali è posta una rete bianca, maglia juve gialla colore poi ripreso nel bordo manica e sulla parte posteriore del collo. Le maglie dei mondiali 2010 delle squadre africane che vi prenderanno parte saranno “testate” nella Coppa d’Africa che si giocherà a gennaio. Secondo turno di Coppa Italia.