C’era una volta il calcio con i numeri di maglia fissi, dall’1 all’11, dove con il numero 1 non poteva che esserci il portiere, il 2 era il terzino destro e il 3 quello sinistro. La scelta di questo particolare colore risale invece alla mitica “Maglia Verde” indossata un’unica volta dall’Italia durante la vittoria per 2-0 contro l’Argentina nel 1954. Questo kit celebra i tanti giovani talenti che stanno diventando sempre più protagonisti con la Nazionale maggiore, un obiettivo da raggiungere per i più ambiziosi e “verdi” virgulti del calcio italiano. Il kit celebra l’orgoglio nazionale dell’Italia, e vuole ispirare gli Italiani a raggiungere la vittoria e la grandezza. Ispirata al Rinascimento italiano, la prima Maglia Italia Euro 2021 celebra la grandezza del passato, mixando stile classico e design moderno. Durante l’attesissimo Euro 2021 l’Italia ha vestito delle maglie realizzate da Puma, ispirate al tema del Rinascimento. Da segnalare che tutte le maglie indossate dall’Italia ad Euro 2021 sono dotate di una speciale tecnologia di termoregolazione, che ottimizza la gestione dell’umidità e mantiene la temperatura corporea sempre perfettamente livellata.

La seconda maglia per gli Europei 2021 è dominata dal bianco. 11 giugno 2021 – Viene presentata all’Amministrazione comunale ed all’intera cittadinanza la nuova società calcistica A.S.D. Prima, infatti, ogni società poteva scegliere di inserire qualsiasi font sulla maglia, causando spesso l’inserimento di font illeggibili da lontano o molto diversi l’uno dall’altro, senza uniformità. Il colore verde potrebbe essere un riferimento all’Alba, una delle società che contribuirono alla fondazione del club. La porta l’unico che il numero 10 non ce l’ha nel suo club, Sterling, che al Chelsea ha la 17. Per l’Olanda il numero sacro è il 14 che fu di Cruijff, e in Qatar lo porta la bandiera dell’Ajax Klaassen, che però nel suo club usa il 6 perché il 14 è ritirato per sempre in omaggio alla grande bandiera dei lancieri. Il mercato delle maglie replica è cresciuto enormemente, con le entrate generate ai club importanti e con la frequenza con cui cambiano i disegni, specialmente nel Regno Unito, dove il mercato per le repliche ha un valore superiore alle 200 000 sterline. Nella stagione 1981-1982 la squadra si classificò al terzo posto alle spalle del Nardò e della Gioventù Brindisi, mentre nella stagione 1982-1983 si posizionò al secondo posto a due distanze dalla Pro Italia Galatina, vedendo così sfumare la promozione in serie C2 dopo un torneo incerto fino alle battute finali.

Una novità assoluta che arricchisce la gamma di soluzioni stilistiche dei colletti, uno degli elementi che, anche se forse non ce ne accorgiamo, dà una precisa identità alle maglie da gioco. Dopo sei anni il Perugia ricadde in Serie B, si concluse l’era Cosmi e ben presto si concluderà anche la lunga epoca dei Gaucci. La Serie A diventa quindi, almeno un pochino, come la Premier League che da anni utilizza lo stesso carattere tipografico per tutte le maglie delle squadre. Il colletto e i bordini delle maniche sono blu notte, maglia da calcio belle corredati da una paio di leggere bordature tricolore. Nell’ultima tornata di maglie realizzata da Nike per le Nazionali, si può vedere un ottimo esempio: la divisa home della Nigeria ha un colletto rettangolare. Reso: gratis entro 30 giorni, puoi anche restituire i prodotti presso i Nike Store abilitati. Anche per la terza maglia, di colore verde, i motivi sono ispirati ai tessuti e all’architettura del Rinascimento. Aveva debuttato solo poche settimane prima in Serie A con quel numero di maglia, Quagliarella ha voluto portarsi dietro il suo ricordo per tutta la carriera, e da allora il 27 è stato il suo numero.

Sarà anche merito del numero di maglia, scelto per scaramanzia: «Ho scelto il 77 perché il numero 7 mi porta fortuna», ha detto a inizio stagione, e i fatti gli stanno dando ragione. La porta si trovava in fondo a quella che ancora oggi si chiama via Faenza. Legami di famiglia hanno portato il milanista Hernandez a scegliere il 19 («Ce l’aveva mio fratello, mi porta fortuna e mi piace»), quelli con il passato per spiegare il 77 di Buffon quando tornò alla Juventus («Rappresenta la mia storia. Ma la curiosità più grande ci riporta all’Argentina: fino al 1990 i numeri venivano assegnati in ordine alfabetico, così il fantasista Ardiles giocò i Mondiali del 1978 con il numero 2 e quelli del 1982 addirittura con il numero 1! Anche in vista dei Mondiali negli spogliatoi delle varie nazionali c’è stato il momento dell’assegnazione dei numeri di maglia: inutile dire che nell’Argentina la pesantissima maglia numero 10 è finita sulle spalle di Messi, così come la 10 del Brasile su quelle di Neymar e la 7 del Portogallo su quelle di Cristiano Ronaldo. La scelta del numero di maglia è un momento fondamentale. », pregando perché il loro numero preferito non sia già sulle spalle di un compagno.

Por Ramón